Il corpo animale si muove secondo un complesso sistema di leve azionate dal motore muscolo che della leva costituisce la potenza. Essa agisce sull’apparato scheletrico, cioè raggi ossei fra loro articolati. Facendo fulcro su una articolazione in un punto che può essere fisso o mobile la forza creata dalla contrazione muscolare si converte in impulso dinamico vincendo la resistenza rappresentata dal peso della massa corporea dell’arte. Da questa premessa è logico desumere che essendo la leva costituita dagli elementi raggi ossei ed angolari sarà la lunghezza dei primi, l’ampiezza dei secondi ed il punto di inserimento del muscolo a determinarne l’efficienza. Dunque questo sistema di leva forma la costruzione.

Secondo le leggi della meccanica l’efficienza funzionale si valuta secondo la quantità di energia necessaria al soggetto per svolgere un determinato lavoro; questa efficienza è però anche relativa al lavoro da svolgere: una Ferrari efficientissima a correre in pista a Maranello non lo sarebbe piùsu una sconnessa straducola di montagna, dove invece saràefficientissima un solito fuoristrada. Quindi anche l’efficienza motoria è relativa alla prestazione da fornire e alla costruzione.

Essendo questa la parte passiva del movimento, quella che grazie al complesso di leve traduce in energia meccanica quella prodotta dalla contrazione muscolare, è logico pensare che certe strutture si prestino meglio di altre ad un tipo di movimento, cioè di andatura, trotto o galoppo. Prendendo ad esempio una razza selezionatissima per il trotto, cioè il Pastore Tedesco, modello ideale e prototipo del trottatore, e quella invece del tipico galoppatore (questa essendo cinematicamente assai diverso) dovrebbe essere legato ad una costruzione particolare, come quello del Pointer preso a modello. Di qui la divisione fra razze galoppatrici e razze trottatrici.

Carattere funzionale delle prime è la velocitàconsentita da forte sviluppo delle masse muscolari, angolazioni medie, tratto lombare relativamente corto, quadrilatero di sostegno ridotto, accentuando così l’instabilità. Caratteristica del secondo gruppo, cui appartiene il prototipo rappresentativo ideale il Patore Tedesco, è la maggiore estensione della base di sostegno anche di questo si rilevano tre forme: il raccorciato, l’ordinario e quello da corsa. Il passaggio dal raccorciato all’ordinario ed a quello da corsa è naturale; è un cambiamento di “marcia” determinato dalla velocità: passo, trotto, galoppo. È caratteristico della specie.

Voglio dire che il cambiamento di andatura è connaturato al cambiamento di velocità; a seconda della necessità l’animale modifica l’impulso e passa dal trotto al galoppo. Chi ha pratica di cavalli sa a quanti accorgimenti debbano ricorrere i drivers del Trotto per controllare il cavallo che in dirittura non “rompa” passando all’andatura più veloce, cioè al galoppo. Il galoppo da corsa (quello definito “velocissimo per breve distanza”) è l’estremizzazione di quello ordinario; andatura molto instabile con riduzione dei tempi di appoggio ed aumento delle levate per il grande impegno di tutto l’organismo che non può essere sostenuto che per breve tempo.

Ora, la costruzione (che ripeto è la parte passiva, inerte, quale apparato scheletrico) non è e nè può essere il solo elemento determinante dell’attitudine a svolgere un’andatura cinematicamente particolare come trotto e galoppo; una grande componente riguarda il motore creatore dell’impulso, non lo strumento che del movimento è il più o meno efficiente esecutore. Quindi altra grande componente è quella fisiologica; in pratica la contrattilità delle microfibre muscolari attivata dal sistema nervoso, alla finzione di miosina ed astina ed all’apporto di ossigeno, alla frequenza del battito cardiaco, a tutto il metabolismo energetico.

Sono notevoli anche la differenza costituzionali correlate alla costruzione: nei sub-dolicomorfi l’attitudine alla velocità è molto più marcata che nei mesomorfi. Per non parlare di brachimorfi. Si pensi ai “super veloci” levrieri: il lungo bilanciere cefalo/cervicale, la flessibilità del rachide, il costato capace ma piatto, il ventre ritratto, l’assenza di connettivo sottocutaneo, l’ossatura solida ma leggera, la prevalenza della massa muscolare comparativamente ad altre razze; quindi alla loro costruzione ed alla costituzione (primario elemento del determinismo tipologico): sono questi che assieme costituiscono la naturale attitudine ad una andatura o all’altra. Non solo la costruzione.

Piero Renai della Rena